Dal nostro inviato Fabio De Ponte

Bruxelles (Belgio), 16 ott. (LaPresse) – “Se sei un richiedente asilo e arrivi al confine non devi incontrare delle pallottole. Stiamo facendo appello alla Bulgaria perché gestisca i suoi confini secondo il diritto internazionale e garantisca il diritto di chiedere asilo”.

Lo dice a LaPresse Babar Baloch, portavoce per l’Europa centrale dell’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni unite (Unhcr). Il suo ufficio ha sede a Budapest e copre anche la Bulgaria. “I rifugiati e i richiedenti asilo – sottolinea – devono avere accesso alla possibilità di chiedere asilo attraversando la frontiera. Non dovrebbero morire alla frontiera. Cercare asilo non è un crimine”.

LA DINAMICA DEI FATTI. Al momento, spiega, l’Unhcr sta ancora cercando di chiarire i fatti. “Il modo in cui la cosa è stata descritta – racconta – dal ministero dell’Interno bulgaro è che intorno alle 22, vicino al confine turco, la polizia di frontiera ha incontrato 55 persone. Un agente ha sparato un singolo colpo che ha ferito un migrante. Hanno tentato di fornire assistenza medica per salvare il migrante ma è morto durante il percorso verso l’ospedale”.

“SERVE INDAGINE TRASPARENTE”. “Noi attendiamo – spiega – che i fatti siano chiariti” e l’Unhcr “fa appello alle autorità bulgare perché facciano una indagine trasparente su questo tragico incidente, che non avrebbe dovuto accadere”.

“BENE UN SOSTEGNO ALLA TURCHIA, MA NON CANCELLA OBBLIGO DI ASILO”.

A questo proposito, Baloch vede con favore il possibile accordo Ue-Turchia del quale si è discusso al vertice Ue di ieri notte. Intesa che potrebbe prevedere un finanziamento europeo da 3 miliardi di euro e l’accelerazione del processo di adesione di Ankara all’Unione in cambio di un impegno turco a gestire i rifugiati siriani, impedendo che arrivino alle frontiere europee. “La cooperazione regionale sui rifugiati – spiega – è molto benvenuta. Non tutti i rifugiati vengono in Europa. Però, accordo o non accordo, quando le persone arrivano ai confini europei, l’accesso alla richiesta di asilo deve essere garantito. Se le persone arrivano in Europa cercando la salvezza, questo deve essere garantito secondo le norme europee e internazionali”.

“TAGLIATI AIUTI TROPPO A LUNGO”. Ma l’intesa non aggirerebbe la questione impedendo semplicemente alle persone di arrivare ai confini europei, prevedibilmente con modalità non particolarmente delicate? “Questa – risponde – non sarebbe la mia interpretazione. Poi bisogna vedere come l’accordo sarà messo in pratica, ma una delle ragioni per cui le persone non si fermano nei Paesi confinanti alla siria è che non trovano sostegno. Noi abbiamo tagliato gli aiuti a questi Paesi per troppo a lungo. Sostenere i paesi confinanti è molto positivo. Poi questo non cancella i nostri obblighi dettati dal diritto internazionale”.

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