Il ministro degli esteri di Ankara attacca la posizione del pontefice

Usando il termine "di genocidio ameno" per riconoscere il massacro avvenuto nel 2015 durante la sua visita in Armenia, papa Francesco non aiuterà il processo di pace nel Caucaso. Lo ha dichiarato oggi il ministero degli Esteri di Ankara in una lunga nota dopo che ieri il vicepremier, Nurettin Canikli, aveva già accusato il Pontefice di mostrare una "mentalità delle Crociate". 

 Nel testo, in cui si fa riferimento agli ultimi scontri tra Armenia e Azerbaigian nell'enclave di Nagorno Karabakh, il ministero accusa Bergoglio "di aderire incondizionatamente" alla visione di Armenia, dice, "non corrisponde né alla verità storica né alla legalità". In questo modo, il Pontefice "porta avanti una discriminazione basata sulla religione".
La nota si conclude con la speranza che il Papa "mantenga un atteggiamento di mediatore" con il "principio nobile di lasciare un futuro di amicizia e di pace alle generazioni future".

 

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