"Faremo il possibile affinché i cubani camminino verso la libertà"

Fidel Castro, morto all'età di 90 anni, era un "brutale dittatore" che "opprimeva il suo popolo". Lo ha detto il presidente eletto degli Usa, Donald Trump, ricordando che lascia in eredità "un patrimonio di sparatorie, rapine, sofferenze inimmaginabili, povertà e negazione dei diritti umani fondamentali". Il tycoon ha promesso che il suo governo farà "tutto il possibile per garantire che il popolo cubano possa finalmente iniziare il suo percorso verso la prosperità e la libertà". "Mentre Cuba rimane un'isola totalitaria, la mia speranza è che oggi si segni un allontanamento dagli orrori supportati per troppo tempo e si vada verso un futuro in cui il meraviglioso popolo cubano finalmente possa vivere nella libertà che merita", ha detto Trump. Anche se "le tragedie, le morti e il dolore causato da Fidel Castro non possono essere cancellati, il nostro governo farà ogni sforzo per garantire che il popolo cubano possa finalmente iniziare il suo cammino verso la prosperità e la libertà", ha promesso il presidente eletto degli Stati Uniti, che si insedierà a gennaio. Durante la campagna elettorale, Trump ha anche promesso una "marcia indietro" per le "concessioni" nei confronti di Cuba, ma secondo gli esperti internazionali è improbabile che ciò avvenga. Alle primarie, Trump è stato l'unico candidato repubblicano che ha sostenuto l'apertura a Cuba, ma promettendo "l'abrogazione" delle misure esecutive di Obama "a meno che il regime di Castro" ripristini "la libertà sull'isola".
 

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