Palma di Maiorca (Spagna), 8 feb. (LaPresse/AP) – Primo interrogatorio in tribunale per un membro della casa reale di Spagna da quando la monarchia è stata instaurata nel Paese nel 1975. La infanta Cristina, figlia del re spagnolo Juan Carlos, si è recata oggi al tribunale di Palma di Maiorca, dove è in corso il suo interrogatorio da parte del giudice Jose Castro. La principessa Cristina era stata convocata dallo stesso giudice in quanto sospettata di frode e riciclaggio di denaro. La sessione di oggi, a porte chiuse, è un momento cruciale per determinare se la infanta sarà formalmente accusata o meno. Ad attendere la principessa, che è arrivata a bordo di una Ford C-Max, c’erano numerosi manifestanti e giornalisti. Centinaia di dimostranti, radunati a circa 100 metri dall’ingresso laterale della Corte, hanno suonato claxon, fatto rombare i motori delle motociclette e intonato slogan come ‘Via la corona spagnola’. Cristina è apparsa tranquilla e, salendo per le scale di ingresso al tribunale, ha guardato le telecamere sorridendo e si è limitata a dire “Buongiorno”.

L’ipotesi al vaglio dei giudici è che l’infanta Cristina e il marito, l’ex campione olimpico di pallamano Inaki Urdangarin, abbiano utilizzato illegalmente per spese personali i fondi di Aizoon, compagnia immobiliare e di consulenze di proprietà dei due. Si ipotizza che la coppia abbia usato somme di denaro della società per feste sfarzose e anche per lavori nella propria residenza a Barcellona. Nei documenti depositati in tribunale, il giudice José Castro sottolinea che molte spese della società che sembrano di natura personale non sono state dichiarate dalla coppia nella dichiarazione dei redditi. Andrà ora accertato se l’importo speso supera i 120mila euro all’anno, spiega il giudice, perché in quel caso il mancato inserimento nella dichiarazione dei redditi si configurerebbe come reato punibile con il carcere. Se invece la somma spesa a fini personali risultasse inferiore ai 120mila euro, l’esito probabile sarebbe l’avvio di un’indagine amministrativa con la possibile imposizione di multe.

Il caso giudiziario in cui è coinvolta la principessa Cristina deriva direttamente dal cosiddetto caso Noos, sempre guidato dallo stesso giudice, in cui risulta indagato il marito Inaki Urdangarin. In quel caso il genero di re Juan Carlos è sospettato di avere sfruttato la sua posizione di duca di Palma di Maiorca per appropriarsi indebitamente di fondi statali, ottenendo contratti pubblici tramite l’istituto Noos, presunta fondazione no profit messa in piedi da lui e dal socio d’affari Diego Torres, attraverso la quale i due avrebbero incanalato circa 5 milioni di euro di fondi pubblici verso le proprie aziende, fra cui appunto Aizoon. In particolare la magistratura intende chiarire le incertezze su un possibile trasferimento di circa 1,2 milioni di euro dall’istituto Noos alla società Aizoon. L’infanta Cristina, comunque, è stata trovata estranea a un coinvolgimento nel caso Noos.

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