Roma, 25 set. (LaPresse) – “A tutti i cittadini, senza distinzione, sarà possibile accedere ai servizi sanitari. Nel medio periodo, meglio di ora riducendo liste d’attesa e migliorando l’offerta. Non prescrivere indagini inappropriate significa rinunciare a quelle mai avrebbero dovuto essere prescritte”. Così la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, in una intervista al Messaggero, nella quale parla del decreto sulla revisione dell’elenco delle visite e degli esami. Il meccanismo, spiega, è semplice: “Se noi alleggeriamo le liste d’attesa da chi non deve fare la risonanza perché la sua malattia può essere diagnosticata senza quello strumento – dice Lorenzin – abbiamo risparmiato e liberato un posto per chi ha bisogno”. Lo scopo è quello di seguire “percorsi che sono quelli raccomandati dal mondo scientifico per una diagnosi appropriata”.

Lo “spreco” per eccellenza, ricorda la ministra, è quello della risonanza magnetica: ogni anno nel nostro Paese ne vengono prescritte 5 milioni, di cui “almeno un milione, possono essere considerate non necessarie per la diagnosi”.

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