Mauro Nespoli, Marco Galiazzo e David Pasqualucci sono stati sconfitti 6-0 dalla Cina

Gli azzurri del tiro con l'arco non vanno a bersaglio. Si è conclusa ai quarti di finale la corsa dei 'Robin Hood' italiani nella prova a squadre di Rio 2016 ospitata dal Sambodromo. Mauro Nespoli, Marco Galiazzo e David Pasqualucci sono stati sconfitti 6-0 dalla Cina di Xuesong Gu, Dapeng Wang e Yu Xing. Un arco non di trionfo e non senza rimpianti. E' stato un turno sostanzialmente senza storia: mai in partita gli azzurri, incapaci contro gli asiatici di replicare la media punti che mezzora prima avevano messo a segno sul campo di allenamento, dove non era quasi mai scesi sotto i 57 punti sulle 6 frecce della volée. Alla fine sul gradino più alto del podio è andata la Corea del Sud, oro e neanche un set lasciato per strada in tre gare. Gli Stati Uniti hanno dovuto accontentarsi dell'argento davanti all'Australia. Quarta la Cina. In casa Italia, la delusione lascia spazio al mea culpa e all'insoddisfazione. Fare di più forse si poteva. "E' stato un match brutto da vedere e da tirare. Naturalmente non sono contento", il commento di Nespoli. "Sono venuti fuori gli stessi problemi che ho avuto quest'anno, con troppe frecce nell'8. Purtroppo si sono concentrate tutte nello stesso match una dopo l'altra e questo ci ha precluso la possibilità di battere i cinesi che invece hanno fatto la loro gara".

Gli azzurri hanno infatti subito accusato delle difficoltà nella prima parte, tirando tre 8 e tre 9 e lasciando il set agli asiatici con il punteggio di 55-51. Anche nella seconda volée l'Italia non riusciva a risollevarsi ed infilava tre 8, un 6 e due 9. Nessuna pietà da parte della Cina che volava sul 4-0 con il parziale di 56-48.
Nemmeno nel terzo set la musica cambiava. I nostri arcieri perdendo la volée 56-53 e il match 6-0. Anche Marco Galiazzo non riesce a nascondere l'insoddisfazione: "Sinceramente una prestazione così dell'Italia non la ricordo, anche se una situazione del genere ci era già successa nelle eliminatorie a squadre ad Atene", ha spiegato. E' vero che oggi noi abbiamo saltato il primo turno, ma loro giocandosi gli ottavi avevano già calcato il campo delle finali e questo può aver avuto un ruolo in questa sconfitta". "Non abbiamo avuto il controllo della situazione – ha ammesso l'oro di Atene 2004 – ed è difficile dire cosa ci sia successo, ma non siamo stati all'altezza del nostro standard. Potevamo e dovevamo fare di più".

Il giovane Pasqualucci, seppur tra i migliori, non intende ricorrere a scuse: "Mi immaginavo tutt'altra gara. Non siamo entrati in partita e i cinesi hanno approfittato delle nostre difficoltà. Le frecce che ho tirato bene non sono servite a nulla: siamo una squadra e dovevamo tutti fare meglio. Lo spirito di squadra non è mancato ma ci è mancato qualcosa che sarebbe servito per giocarcela". Impietosa anche l'analisi del ct Wietse van Alten: "Non è stata una gara, i ragazzi non sono mai entrati in partita. Sul campo di allenamento le rosate dei ragazzi erano buone e invece contro la Cina le frecce andavano ovunque. In questi anni non abbiamo fatto una prestazione del genere. Non abbiamo al momento una spiegazione".

Smaltita la delusione, l'arco azzurro ha il dovere di guardare avanti perché domani è già un altro giorno: "Oggi siamo molto molto delusi, ma domani ci sarà già la gara delle ragazze, sarà un altro giorno e poi arriveranno i match individuali", ha aggiunto il tecnico. "Quindi c'è solo una cosa da fare: pensare che la nostra Olimpiade non è finita e che dobbiamo andare avanti". Vuole pensare positivo anche Nespoli: "Se proprio vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno possiamo dire che abbiamo risparmiato energie in vista dei match individuali, anche se – ha sottolineato – avremmo preferito di gran lunga spendere ancora tante energie in questa gara a squadre".
 

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