Riccione, 20 lug. (LaPresse) – E’ stato identificato dai carabinieri il presunto pusher che avrebbe venduto una pasticca di ecstasy a L.L., il 16enne morto dopo un malore avvenuto mentre ballava nella discoteca Cocoricò di Riccione. Lo si apprende dai militari che stanno indagando sul caso, coordinati dal tenente Marco Di Donna.

Ha 19 anni e si è appena diplomato il pusher che ha venduto l’ecstasy liquida al minorenne morto dopo una serata in discoteca nella notte tra sabato e domenica. T. C., originario di Città di Castello (Perugia) così come la vittima, è stato identificato dai carabinieri di Riccione grazie alla testimonianza degli amici del ragazzo deceduto, anche loro sotto effetto di sostanze stupefacenti, e l’analisi dei tabulati telefonici del 16enne rimasto ucciso dalla dose fatale. I carabinieri inoltre hanno sequestrato ed esaminato le immagini delle telecamere interne ed esterne al locale, il Cocoricò di Riccione.

Rintracciato a casa dei genitori, T. C. ha confessato ancora sotto shock di aver venduto ai tre minorenni, per un valore di 250 euro, 3 grammi di mdma, poi sciolta in una bottiglietta d’acqua prima di entrare in discoteca. Durante la perquisizione dell’alloggio non è stata trovata altra droga. Il giovane è stato poi sentito dagli inquirenti, insieme ai suoi due legali.

Il giovane era arrivato in fin di vita al pronto soccorso dell’ospedale ‘Ceccarini’ di Riccione, alle 4 di ieri mattina. Per lui non c’era stato nulla da fare. Il giovane si era sentito male mentre era con un gruppo di amici, tutti minorenni, nella discoteca Cocoricò. Il ragazzo proveniva da Città di Castello e si trovava in trasferta con gli amici a Riccione per una vacanza.

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