Il ministro dell'Interno in Egitto: "Il presidente ha assicurato che sarà fatta chiarezza"

Matteo Salvini vola a sorpresa in Egitto e, nella veste ministro dell'Interno e vicepremier, bussa alla porta del presidente Al-Sisi. Tanta la carne al fuoco con il paese che affaccia sul Nilo: dalla sicurezza, all'immigrazione, al contrasto al terrorismo, ma soprattutto l'omicidio di Giulio Regeni, ucciso al Cairo il 2 febbraio del 2016. Al-Sisi, come ha confermato lo stesso Salvini, "ha assicurato sarà fatta chiarezza e giustizia, per la famiglia e per l'Italia, in modo rapido e con risposte certe".

Intanto dall'Italia sull'argomento parla anche il premier Giuseppe Conte spiegando che quella del responsabile del Viminale è stata una visita concordata e che successivamente ce ne sarà una seconda, del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. "Il presidente del Consiglio, invece, si muoverà quando ci saranno alcuni passaggi che riteniamo significativi. C'è un percorso che stiamo seguendo e che speriamo porti alla soluzione che auspichiamo, ovvero giustizia", spiega.

Il capo di Stato egiziano, durante il colloquio a cui hanno partecipato anche il ministro dell'Interno egiziano Mahmoud Tawfiq, del capo della General Intelligence egiziana, Abbas Kamel, e dell'Ambasciatore italiano al Cairo, Giampaolo Cantini, ha rinnovato la volontà e il desiderio di raggiungere risultati definitivi nelle indagini sull'omicidio di Regeni, tramite l'individuazione degli autori e la loro consegna alla giustizia, ponendo l'accento anche sull'interesse dell'Egitto a cooperare con le istituzioni competenti e le autorità giudiziarie italiane.

Le indagini e la 'cooperazione' tra la procura di Roma e quella egiziana sono infatti arrivate a un punto morto, con i pm romani che lamentano un muro egiziano difficile da abbattere. Qualora non ci fossero novità entro il mese di settembre, la procura di Roma non avrebbe intenzione di continuare con gli incontri bilaterali. Fermo restando l'obiettivo di fare giustizia per Giulio, l'Italia e l'Egitto, hanno convenuto sia Salvini che Al-Sisi, devono mantenere in positivo le relazioni bilaterali e rafforzarle sul piano economico-culturale e sulla sicurezza.

 

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