Il Tas ha aperto un'inchiesta sull'atleta Alexander Krushelnitsky: tracce di meldonio nel sangue

Il Tas, il tribunale arbitrale dello sport di Losanna, ha avviato un procedimento nei confronti dell'atleta russo Alexander Krushelnitsky, bronzo nel doppio misto di curling alle Olimpiadi di PyeongChang. Lo sportivo sarebbe risultato positivo al meldonio durante un controllo anti-doping. Non è stata ancora fissata la data dell'udienza.

L'atleta gareggiava sotto la bandiera degli Atleti olimpici russi (Oar) a causa dell'esclusione della Russia dai Giochi per lo scandalo del doping di Stato: rischia una sospensione e la perdita della medaglia di bronzo vinta con la moglie,  Anastasia Bryzgalova. In questo caso, il Cio dovrà riesaminare i campioni degli atleti arrivati quarti, la coppia norvegese, e provvedere alla riattribuzione della medaglia di bronzo.

LE REAZIONI. "Alexander non è uno stupido". Così come l'allenatore della squadra femminile di curling, l'intera delegazione russa oscilla tra l'incredulità e la rabbia dopo aver appreso la notizia. "Sarebbe una cosa stupida, e Alexander non è stupido", continuano a ripetere tutti, soprattutto il coach Sergei Belanov. "Non vi è alcun beneficio (a usare questa sostanza per il curling). Non vi è alcun vantaggio – ha aggiunto Belanov – E non credo che un giovane uomo possa prendere un rischio del genere assumendo una sostanza dopante conosciuta da due anni". Molto utilizzata in Europa dell'est come medicina, il meldonio è stato inserito nella lista delle sostanze dopanti vietate a gennaio 2016.

Più severa invece la capitana della squadra, Victoria Moiseeva: "Non avrei mai creduto che qualcuno della nostra squadra avrebbe potuto farlo. Non so come possa dormire la notte perché questo non riguarda solo lui ma il Paese intero".

"Sappiamo quello che è successo, non avremo mai preso questo rischio – ha aggiunto – Non sappiamo comem si sia arrivati a questo. Non potremmo credere che l'abbia fatto volontariamente".

Moiseeva ha precisato che nessun altleta di curling della squadra aveva parlato con Krushelnitsky o con la moglie Anastasia Bryzgalova (compagna di squadra con cui ha vinto il bronzo) "perché non esistono parole per confortarli".

Gli sportivi russi nel frattempo lamentano che il nome del loro Paese sia nuovamente trascinato nel fango per una storia di doping. "Fa veramente male leggere tutto questo", ha ribadito Moiseeva.

 

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