Il titolo scatena polemiche e indignazione. Il segretario del Pd: "Battuta infelice, non mi sento minacciato"

Un altro titolo quantomeno provocatorio e una nuova bufera politica. Dopo 'Patata bollente' (usato per Virginia Raggi ma anche per il caso Ruby) Libero mette nel mirino il segretario del Pd con l'apertura 'Per stendere Renzi bisogna sparagli'. I dem fanno subito quadrato attorno all'ex premier, con il capogruppo dei deputati Rosato che su Twitter replica: "Ormai si è perso il senso delle parole. Il titolo di oggi di Libero è incitazione alla violenza che non ha precedenti #vergogna". Stefano Esposito usa il termine "disgusto", Anna Finocchiaro definisce il titolo "inaccettabile".

 

 

Ugualmente dure le reazioni di Grasso e Boldrini. "Il titolo di Libero non è un'analisi politica. Non è una metafora. Non è una provocazione. Non è una sintesi. Non è una battuta. È solo triste e intollerabile spazzatura", è il commento del presidente del Senato.

Per la presidente della Camera si tratta di un titolo “agghiacciante”. “Ed è solo l'ultimo di una lunga serie di incitamenti deliberati all'odio. Questo non è giornalismo. Solidarietà a Matteo Renzi".

Lo stesso Renzi, protagonista ieri a 'diMartedì' anche senza Di Maio, cerca di allentare i toni: "La considero una battuta forse non troppo felice, ma non mi sento minacciato da Vittorio Feltri. Ringrazio tutti per la solidarietà. Non esagererei, non la vivo come una minaccia: è una delle provocazioni che a volte voi giornalisti fate".

LIBERO: E' MODO DI DIRE. Dal giornale milanese prima arriva il tweet del vulcanico Vittorio Feltri, che replica ai dem così: "I piddini Rosato, Martina ed Esposito criticano un titolo senza averlo letto tutto e ignorano l'articolo. E pretendono di governare". Ci va più duro Pietro Senaldi, direttore di Libero. "Il mondo è pieno di scemi, siamo stati criticati da mezzo mondo politico per il nostro titolo su Renzi. Non abbiamo nessuna voglia di sparare a Renzi nè incitiamo a farlo, volete che lo facciamo ora dopo che è arrivato terzo su 3? – spiega accalorato in video – C'è già la sinistra che gli spara, è evidente che è un modo di dire. Prima di criticare un giornale bisogna leggerne i pezzi e lo dico anche alle cariche istituzionali, sono tutte cazzate, i politici pensassero a fare il loro lavoro. La verità è che i politici non sono più in grado di fare il proprio mestiere, così trovano più semplice dire banalità a raffica".

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