Città de Vaticano, 16 ago. (LaPresse) – “Gesù usa lo stile tipico dei profeti per provocare nella gente – e anche in noi – delle domande e una decisione. Anzitutto delle domande: che significa ‘mangiare la carne e bere il sangue’ di Gesù?, è solo un’immagine, un simbolo, o indica qualcosa di reale? Per rispondere, bisogna intuire che cosa accade nel cuore di Gesù mentre spezza i pani per la folla affamata. Gesù, sapendo che dovrà morire in croce per noi, si identifica con quel pane spezzato e condiviso ed esso diventa per lui il segno del sacrificio che lo attende”.

Così Papa Francesco, in piazza San Pietro, prima della recita dell’Angelus. “E’ l’Eucaristia, che Gesù ci lascia con uno scopo preciso: che noi possiamo diventare una cosa sola con Lui. Infatti dice: ‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui’. La comunione è proprio un’assimilazione: mangiando Lui, diventiamo come Lui. Ma questo richiede il nostro ‘sì’, la nostra adesione alla fede”, prosegue il Pontefice.

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