Pyongyang tuona: "Sconvolgente provocazione militare" americana

Dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che "sarebbe onorato" di incontrare il leader nordcoreano Kim Jong-un, se ci fossero le giuste condizioni, Pyongyang tuona: "La sconvolgente provocazione militare" americana "sta spingendo la situazione nella penisola coreana verso la guerra nucleare". A scatenare la reazione, diffusa dall'agenzia di stampa di Stato nordcoreana Kcna, è il fatto che gli Stati Uniti "hanno fatto sorvolare dei bombardieri strategici B-1B sui principali obiettivi" del Paese. Intanto, la Cina ha ribadito la propria opposizione al dispiegamento del sistema anti missili Thaad nel suo territorio. La tensione è alta da settimane nella regione, per il timore che il regime di Pyongyang possa condurre il suo sesto test nucleare.

I due bombardieri strategici americani hanno condotto voli sulla penisola nell'ambito delle esercitazioni congiunte con Corea del Sud e Giappone, in una nuova dimostrazione di forza. Il loro sorvolo arriva infatti nel contesto di forte tensione nella regione, legata al programma di armamenti e nucleare di Pyongyang in sfida alle sanzioni delle Nazioni unite e alle pressioni provenienti dagli Stati Uniti. Il ministero della Difesa di Seul ha dichiarato che le manovre congiunte di ieri sono state condotte come deterrente alle provocazioni del Paese vicino. Per Pyongyang si è trattato di "una esercitazione di lancio di bomba nucleare sui principali obiettivi" del suo territorio, mentre gli americani e "gli altri guerrafondai americani stanno strillando per un attacco preventivo nucleare" contro il Nord.

In Corea del Sud nel frattempo il sistema statunitense di difesa Thaad ha raggiunto la capacità operativa iniziale, secondo quanto ha riferito l'esercito americano. La Cina più volte si è espressa contro il sistema di difesa, poiché ritiene che i suoi radar possano operare nel suo territorio ed essere utilizzati per spiare le sue installazioni militari. Pechino, tramite un portavoce del ministero degli Esteri, oggi ha chiesto lo stop immediato al dispiegamento e aggiunto: "Prenderemo con risolutezza tutte le misure necessarie per difendere i nostri interessi".

Sul fatto che Trump possa davvero incontrare Kim, il portavoce ha affermato che la Cina ha preso nota del fatto che gli Usa hanno di recente detto di voler usare strumenti pacifici per dirimere la questione, ha riferito Reuters. Trump nelle ultime settimane ha fatto molta pressione sulla Cina perché usi la sua influenza per smorzare le mire di Pyongyang, e ha poi elogiato Pechino per i suoi sforzi. "La Cina ha sempre creduto che usare mezzi pacifici come dialogo e colloqui per risolvere la questione nucleare sia l'unica opzione realistica e percorribile per ottenere la denuclearizzazione della penisola e mantenere la pace e la stabilità", ha affermato il portavoce cinese.

Ieri il presidente americano ha fatto scalpore aprendo alla possibilità di un incontro con Kim. "Se fosse appropriato incontrarlo, lo farei senza dubbio, ne sarei onorato", ha detto a Bloomberg, senza spiegare quali potrebbero essere le condizioni adatte a un colloquio. Condizioni che ora non ci sono, ha però poi affermato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer. Kim non ha mai incontrato leader stranieri da quando è salito al potere nel 2011, mentre l'ultimo vertice con un leader americano è stato nel 2000 a Pyongyang tra l'allora segretaria di Stato Madeleine Albright, sotto la presidenza di Bill Clinton, e Kim Jong Un. Gli Usa nelle ultime settimane hanno già dato altre dimostrazioni di forza, come l'invio di un gruppo di navi da guerra capeggiate dalla portaerei Carl Vinson e del sottomarino nucleare USS Michigan nelle acque sudcoreane. E solo due giorni fa in un'intervista Trump aveva ribadito che l'opzione militare resta sul tavolo, viste le continue provocazioni.

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