La cantante si è commossa mentre intonava 'A Hard Rain's A-Gonna Fall'

La cantautrice americana Patti Smith è diventata oggi la grande protagonista della cerimonia di premiazione dei premi Nobel, nonostante non fosse lei la vincitrice. Con la sua voce ha infatti eclissato l'assenza di Bob Dylan, a cui è stato assegnato il Nobel della Letteratura e di cui Smith ha intonato 'A Hard Rain's A-Gonna Fall'. Dopo la prima strofa, la cantante si è interrotta, visibilmente commossa. Ha poi chiesto scusa: "Sono molto nervosa", ha spiegato riprendendo a cantare.

Nonostante la sua assenza "per impegni precedenti" abbia creato polemiche e imbarazzi, Bob Dylan ha ricevuto la standing ovation dei presenti nella Sala dei concerti Konserthus. Il nuovo premio Nobel per la letteratura è "un cantante che merita un posto accanto ai greci, con Ovidio, insieme ai visionari romantici, con i re e le regine del blues, insieme ai maestri dimenticati di brillante qualità", ha dichiarato il professor Horace Engdahl dell'Accademia di Svezia presentando il premio. La sua rivoluzione, ha aggiunto, è stata quella di ristabilire "il linguaggio della poesia al suo alto stile,  perso dopo i romantici", ma non "per cantare eternità, ma per parlare di ciò che accade intorno a noi. Come se l'oracolo di Delfi stesse leggendo le notizia della sera". Dylan, ha continuato Engdahl, appartiene al mondo della letteratura, perché "la bellezza delle sue canzoni è inserita nella massima categoria", è un artista che ha cambiato "la nostra idea di ciò che può essere poesia". L'Accademia ha quindi invitato pubblico e letterati a non scandalizzarsi per la scelta. In realtà, ha spiegato ancora Engdhal, le persone "presto smetteranno di paragonanarlo" a musicisti come Woody Guthrie e Hank Williams per fare di lui un nuovo "Blake, Rimbaud, Whitman o Shakespeare".

Engdahl non ha perso l'occasione per fare riferimento a coloro che non hanno accolto con favore l'assegnazione del premio a un cantante e ha ribadito che "se la gente nel mondo letterario si lamenta, deve ricordarsi che gli dei non scrivono, ma ballano e cantano".

La cerimonia è iniziata con un discorso del presidente della Fondazione Nobel, Carl-Henrik Heldin, che ha avvertito della diffusione del populismo e come i leader politici in Europa e negli Stati Uniti "stanno guadagnando voti con la negazione della conoscenza e delle verità scientifiche". "La terribile verità – ha commentato – è che non si può più dare per scontato che la gente creda nella scienza, nei fatti e nella conoscenza".

A consegnare le onorificenze è stato il re di Svezia, Carlo XVI Gustavo: sul palco David Thouless, Ducan Haldane e Michael Kosterlitz per la Fisica; James Fraser Stoddart, Bernad Feringa e Jean-Pierre Savage per la Chimica; Yoshinori Ohsumi per la medicina. Il premio per l'economia è stato consegnato a Oliver Hart e Bengt Homstrom per il loro contributo alla teoria dei contratti.

L'inno nazionale svedese 'Du gmala, du fria' ('Tu antica, tu libera') ha segnato la fine della cerimoni e il re e gli ospiti si sono trasferiti nella sala azzurra del municipio di Stoccolma per il pranzo di gala.

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