Di Chiara Della Tomasina

Milano, 8 dic. (LaPresse) – “Hey, Mr Lennon!” sono le ultime parole che sentì pronunciare John Lennon quando, l’8 dicembre di 35 anni fa, fu assassinato da Mark Chapman, un fan ossessionato da lui, davanti al Dakota Building di New York, dove abitava con la moglie Yoko Ono.

L’OMICIDIO-. Il venticinquenne, che poi si scoprì avere dei seri problemi mentali, crivellò il suo idolo, che aveva da poco compiuto 40 anni, con cinque colpi, di cui solo quattro andarono a segno: quello che trapassò l’aorta fu fatale. “Attraverso le lenti della malattia – spiegò in seguito l’assassino dell’artista a chi gli chiedeva il perché dell’omicidio di Lennon – mi sembrò l’unico modo per liberarmi dalla depressione cosmica che mi avvolgeva. Ero un nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere l’uomo più famoso del mondo, Lennon”. Solo un mese prima era uscito l’ultimo album dell’ex Beatles, ‘Double Fantasy’, che proprio a casa della sua morte schizzò in vetta alle classifiche sia negli Stati Uniti che in Inghilterra, e riportò ai primi posti delle vendite anche alcuni suoi dischi precedenti.

I SUCCESSI CON I BEATLES-. La morte di Lennon, che fu membro dei Beatles dal 1962 al 1970 (insieme a Paul McCartney scrisse alcuni dei loro maggiori successi, come ‘Please please me’, ‘She loves you’, ‘I want to hold your hand’, ‘We can work it out’), scosse profondamente tutto il mondo del rock e della musica in generale: nel 1981, i Roxy Music gli hanno dedicato, con successo, una versione di ‘Jealous Guy’, mentre gli ex colleghi Beatles George Harrison, Paul McCartney e Ringo Starr lo hanno ricordato, rispettivamente, con ‘All those years ago’ (1981), ‘Here today’ (1982) e una cover di ‘I call your name’, nel 1990, a dieci anni esatti dalla sua morte.

Il cantante Elton John fu particolarmente turbato dalla morte di Lennon: i due erano molto amici ed Elton era il padrino di suo figlio Sean, avuto dalla seconda moglie Yoko Ono (la prima moglie era Cynthia Powell, madre di Julian, il suo primogenito). Anche i Queen lo ricordarono: scrissero in suo onore il brano ‘Life is real (song for Lennon)’, contenuta nell’album ‘Hot Space’ del 1982. In Italia, l’artista di Liverpool fu ricordato dai Pooh, che gli dedicarono il brano ‘Chi fermerà la musica’ nel 1981. Dopo un incontro con Yoko Ono, pubblicarono un singolo con la cover di ‘Happy Xmas (War is over): il brano originale era stato scritto da Lennon e Ono nel 1971.

IL RICORDO A NEW YORK-. Proprio oggi, i suoi fan più appassionati l’hanno ricordato all’interno del Central Park di New York suonando ‘Imagine’, la sua canzone più famosa, scritta dall’artista nel 1971, quando ormai non faceva più parte dei Beatles ma si era avviato con successo alla carriera da solista. “Imagine there’s no countries/It isn’t hard to do/Nothing to kill or die for/And no religion too/Imagine all the people/Living life in peace” recita la seconda strofa del brano: a quasi 45 anni di distanza, oggi è più attuale che mai.

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