Berlino (Germania), 27 set. (LaPresse) – Nell’eurozona “non esiste nessuna crisi dell’euro, ma solo dei debiti sovrani”. Così Angela Merkel è tornata a difendere la moneta unica europea, definendola “la base del nostro futuro” nel suo intervento sulla crisi economica al forum della Confindustria tedesca a Berlino. Per il cancelliere l’unico modo possibile di sconfiggere la crisi è restare uniti: “In Europa sappiamo che quando la stabilità dell’euro è a rischio dobbiamo mostrare solidarietà. Dobbiamo agire insieme per affrontare la crisi dell’eurozona”. La Merkel ha criticato chi considera una soluzione il possibile default della Grecia o l’abbandono dell’euro, sottolineando che l’Europa è una potenza proprio perché è unita.

“Se pensate di poter andare avanti da soli – ha detto – vi sbagliate, se l’Europa prospererà anche la Germania prospererà. L’Europa non è solo una questione di guerra e pace, ma è alla base della nostra vita sociale e della prosperità economica”. Rivolgendosi alla Confindustria, Merkel ha detto che non solo la Germania non deve abbandonare l’Europa al suo destino, ma anzi la deve guidare: “Vogliamo una Germania – ha spiegato – più forte che dia linee guida all’Europa”.

Ma con quali misure? La Merkel ha ribadito il suo no agli eurobond, dicendo che la Germania “cercherà di attuare tutte le riforme necessarie, perché purtroppo ci sono altre strade più semplici, che però non ci porterebbero a crescere”. Non ha però escluso una soluzione che preveda la modifica dei vecchi trattati europei: “Non sono un dogma intoccabile e dobbiamo capire se sono ancora adatti alla nostra Europa”. Di fronte agli industriali comunque la Merkel ha ostentato ottimismo: “L’aumento del Pil al 3 per cento – ha detto – è un traguardo che continueremo a mantenere nonostante la crisi”.

Il suo intervento ha seguito quello del primo ministro greco George Papandreou, in visita a Berlino per tentare di convincere la Germania del successo delle riforme necessarie per le prossime rate di aiuti internazionali. Il cancelliere ha detto che Berlino aiuterà “i Paesi in difficoltà a patto che si impegnino a fare tutto il possibile per riprendersi” dalla crisi. Ha poi lodato le riforme attuate dal governo di Papandreou: “Rispetto molto gli sforzi della Grecia e le profonde riforme strutturali che il governo di Atene sta attuando. Credo che l’invito a Papandreou da parte della Confindustria tedesca sia anche un segnale di cooperazione, perché speriamo che la Grecia esca rafforzata da questa crisi”.

Poco prima Papandreou aveva proprio fatto appello ai Paesi dell’euro chiedendo di limitare gli attacchi e di credere di più nella Grecia per aiutarla a uscire dalla crisi. Si è anche rivolto direttamente agli imprenditori tedeschi: “Sapete che ispirazione, innovazione e motivazione sono componenti importanti del successo. Se le persone ottengono solo punizioni e disprezzo, la crisi non diventerà mai un’opportunità per crescere di nuovo, ma solo una causa persa”. Papandreou ha sfruttato l’occasione per promettere, ancora una volta, che la Grecia rispetterà gli impegni presi. “Combatteremo – ha detto – per tornare alla crescita e alla prosperità: stiamo chiedendo denaro in prestito, ma lo restituiremo”.

Come la Merkel, Papandreou ha fatto appello a un’Europa unita che sostenga il suo Paese nella risalita: “L’Europa deve fare un ulteriore passo avanti e dimostrare che sa agire con politiche comuni”. Infine, ha fatto riferimento in particolare alla Germania, ribadendo che anche Berlino, nonostante la sua potente politica economica e la buona reazione alla crisi, è strettamente legata a quello che accade nel continente, anche ad Atene. “Anche la Germania – ha concluso Papandreou – dipende dall’Europa, il suo più grande partner commerciale, per crescita e creazione di posti di lavoro”.

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