Roma, 9 luglio.(LaPresse) – “Le evidenze raccolte non consentono l’applicazione della misura dello scioglimentodel Campidoglio. Inoltre ,l’attuale giunta guidata dal sindaco Ignazio Marino “ha posto in essere sforzi per marcare una discontinuità rispetto al passato, evidentemente percepito come connotato da pericolose anomalie e disfunzionalità”.

E’ tutto in queste righe la ‘salvezza’ del Comune di Roma che rischiava di essere sciolto per infiltrazioni mafiose. Lo si legge nella relazione del prefetto di Roma Franco Gabrielli su Mafia Capitale, arrivata nella mani del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Secondo le conclusioni del prefetto, infatti, ci sono da fare operazioni chirurgiche, limitate. Per questo ha proposto di sciogliere solo alcuni Municipi e commissariare cinque dipartimenti e rimuovere 18 dirigenti.

Nonostante Marino sia ‘salvo’, il segretario generale del Campidoglio, Liborio Iudicello, si è dimesso. Lo rende noto con un comunicato il Comune di Roma che scrive: “Il sindaco Ignazio Marino ha cercato di far recedere il segretario dalla sua determinazione ma ha poi preso atto della sua ferma volontà per evitare di continuare a lavorare in un clima di delegittimazione della funzione”.

Discontinuità’. Discontinuità è la parola chiave, ripetuta da Marino in questi giorni e confermata anche dal procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone davanti al prefetto. “La Giunta Marino – si legge nella relazione – ha dato alcuni precisi e non trascurabili segnali; seppure per dovere di obiettività va precisato che, almeno all’inizio della gestione, si tratta di scelte non dettate da una precisa e consapevole volontà di contrastare l’illegittimità e il malaffare, quanto piuttosto di comportamenti ispirati agli ordinari parametri di regolarità”.

Municipi e dipartimenti. Arriveranno quindi dei vice prefetti per cinque dipartimenti (Verde, Sociale, Patrimonio, Scuola e Lavori Pubblici) e due municipi (Ostia e TorBella Monaca) e in più la rimozione di 18 dirigenti tra cui il segretario e direttore generale del Comune Liborio Iudicello, già presente con Alemanno. In tarda serata Iudicello ha rassegnato la sue dimissioni. Nel mirino anche numerose determine capitoline (cheriguardano l’Ama, la Multiservizi, l’Ente Eur e la Marco Polo), e gli appalti dei rifiuti.

Tor Bella Monaca.. A rischio anche il Municipio VI, quello di Tor Bella Monaca. Già ieri il commissario del Pd romano, Matteo Orfini, aveva chiesto al minisindaco Marco Scipioni di dimettersi. Lui oggi ha replicato che non farà alcunpasso indietro perché il suo lavoro “è trasparente e alla luce del sole” e che lui non ha padroni.

Marino tira dritto Anche questa mattina il sindaco ha mostrato ottimismo e parlato di “legalità etrasparenza” usando la stessa parola “discontinuità” che nella relazione lo ha di fatto salvato ma anche azzoppato. “La natura della nostra giunta – ha sottolineato- è tale da essere assolutamente impermeabile alla criminalità organizzata”. Secondo Marino l’amministrazione da lui guidata ha discontinuità dipensiero, di visione e di azione rispetto al passato”. Marino, quindi, è salvo ma certamente azzoppato e ha davanti tante sfide. Siattende ora la mossa di Alfano che traghetterà la vicenda in Consiglio dei ministri.

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