Dall'Olimpico, chiuso dopo il crollo della palazzina sul Lungotevere Flaminio, lo show 'Marchette in trincea' passa al Brancaccio

Lillo&Greg tornano a teatro. Dal 23 febbario al 1 aprile andrà in scena lo spettacolo 'Marchette in trincea' al Teatro Brancaccio di Roma. In origine i due si sarebbero dovuti esibire al Teatro Olimpico, chiuso in seguito al crollo di parte dello stabile adiacente in Lungotevere Flaminio. A raccontare la nuova commedia teatrale in un'intervista a LaPresse è Greg, al secolo Claudio Gregori.

"La nostra cifra stilistica è sempre la stessa, fra le righe c'è sempre un'amarezza di sottofondo. E' l'amarezza dell'animo umano, che sotto sotto è sempre gretto è meschino. In questo caso 'Marchette in trincea' porta in scena una compagnia che va sui palchi con una commedia piuttosto frusta, logora, brutta sulla seconda guerra mondiale, durante l'occupazione tedesca. Per questo trincea". E 'marchette'? "Marchetta invece – risponde – perché la commedia va male, loro hanno acceso un mutuo che non riescono a rispettare. Arriva l'ufficiale giudiziario e pignora tutto: costumi, luci, effetti. Quindi loro sono costretti ad andare in scena con sempre minori mezzi creando un'involuzione dello spettacolo. Fino al deus ex machina che è l'imprenditore tedesco che si innamora dell'attrice giovane e mette i suoi soldi ma vuole una parte più importante per la sua innamorata e vuole che siano inseriti i suoi prodotti nella commedia. Pur di andare in scena la compagnia accetta".

"Sono le marchette, i compromessi – aggiunge – che uno è costretto ad accettare pur di andare avanti con il suo lavoro. Finché si arriva a un improbabile finale che distorce ulteriormente tutto quanto…". Greg racconta anche dell'iniziativa di solidarietà messa in piedi per il Teatro olimpico, chiuso dopo il crollo della palazzina: "Siamo riusciti ad organizzare un mutuo soccorso, un'operazione che aiuti il Teatro Olimpico. Parte del ricavato, un po' dal Teatro Brancaccio, un po' dalla nostra produzione, sarà devoluto al Teatro Olimpico perché possa far fronte ai disagi che sta passando in questo momento. Lo stabile in sé non è stato danneggiato, ma è stato messo in sicurezza. Per uno, due, tre mesi i dipendenti ne soffriranno ed è bene che i teatri si aiutino fra loro".

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