L'analisi verrà presentata al Parlamento europeo di Bruxelles dall'associazione Luca Coscioni in occasione del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica

L'Italia è dietro a Belgio, Cina, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti nella classifica sulla libertà di ricerca scientifica sulle cellule embrionali. Ma il nostro Paese fa meglio di altri dieci Paesi esaminati. Questo l'esito di una analisi elaborata dal professor Andrea Boggio, della Bryant University, che verrà presentata dall'associazione Luca Coscioni in occasione del Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica, organizzato dalla stessa associazione fino 13 aprile al Parlamento europeo di Bruxelles. Il titolo dell'evento è 'La scienza per la democrazia'.

Lo studio, su scala globale e aggregato con metodo empirico, si basa sulle restrizioni chiave alla ricerca e sulle fonti dalle quali le cellule staminali embrionali possono essere ricavate. L'Italia si ferma a metà della classifica dei Paesi studiati. "Dovrebbe seguire l'esempio di Belgio e Gran Bretagna", dichiara Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni, "Paesi democratici che non hanno rinunciato a governare un tema così delicato, consentendo anche ricerca sugli embrioni, coinvolgendo l'opinione pubblica, la comunità scientifica, senza restare ostaggio di approcci dogmatiche". "Mi auguro che il nuovo Parlamento voglia ascoltarci nell'interesse dei milioni di persone colpite da malattie come il Parkinson e il diabete – continua Gallo -, per le quali la ricerca sulle staminali embrionali è fondamentale e in Paesi come la Svezia inizia a dare risultati incoraggianti".

"Il metodo scientifico è vitale per la democrazia", ha dichiarato Marco Cappato, promotore del congresso mondiale, "per ottenere decisioni basate su fatti e per consentire ai cittadini un effettivo controllo dei risultati dell'azione politica. Non è soltanto un problema di libertà della ricerca, ma anche di un salto di qualità negli investimenti su scuola e formazione, senza il quale le democrazie liberali rischiano di perdere la sfida contro totalitarismi, fondamentalismi e populismi". "Il diritto alla scienza, che comprende il diritto per gli scienziati di condurre ricerche così come il diritto per le persone di beneficiarne dei risultati, è codificato in vari documenti internazionali, la sua affermazione concreta rappresenta una priorità per l'associazione Luca Coscioni" ha precisato Marco Gentili, co-presidente dell'associazione affetto da sclerosi laterale amiotrofica.

Il congresso affronta temi come l'editing del genoma umano e vegetale, la ricerca sulle cellule staminali embrionali, i diritti dei pazienti, la salute riproduttiva e la ricerca sulle sostanze psicoattive controllate. Vedrà la partecipazione del commissario europeo per la Salute, Vytenis Andriukaitis, e tra i relatori, oltre a esponenti dei gruppi parlamentari, il professor Mikel Mancisidor, del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali; Tracey Brown, direttore di Sense About Science; Jessica Wyndham, dell'American Association for the Advancement for Science, Emma Bonino, l'ex ministro del Welfare polacco Micha Boni e i sottosegretari Sandro Gozi e Benedetto Della Vedova.

Tra gli interventi previsti quelli degli scienziati Michele De Luca, Guido Silvestri, Giuseppe Testa, Giulio Cossu, Roberto Defez, dirigenti dell'associazione Luca Coscioni che guideranno il dibattito sulle malattie rare, la medicina rigenerativa, il genoma umano, i vaccini, il genome editing umano e vegetale. La conclusione del congresso sarà affidata a Gilberto Corbellini, del Consiglio nazionale delle ricerche.
 

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