La proposta è inclusa nell'ipotesi di riforma del regolamento di Dublino

La Commissione europea presenterà oggi la proposta in base alla quale gli Stati membri che non vogliono accogliere richiedenti asilo durante la crisi migratoria potrebbero essere esclusi temporaneamente dalla ripartizione pagando una somma elevata per ogni rifugiato, somma che verrebbe devoluta invece ai Paesi che accetterebbero di accoglierli. "L'idea è che questa quantità (di denaro ndr.) sia sufficientemente elevata da avere un carattere di disincentivo" in modo che sia solo una minoranza di Paesi a sfruttare questa possibilità, hanno riferito a Efe fonti comunitarie. È la prima volta che la Commissione europea ipotizza di permettere di pagare per non partecipare al meccanismo di ripartizione che intende istituire per la gestione della crisi migratoria.

La proposta è inclusa nell'ipotesi di riforma del regolamento di Dublino, sul quale si basa il sistema europeo di asilo. La Commissione Ue vorrebbe mantenere invariato il principio del 'Paese di ingresso', in base al quale lo Stato membro responsabile di esaminare la domanda di asilo è quello attraverso il quale il richiedente accede al territorio europeo, ma l'esecutivo comunitario propone di completarlo con il cosiddetto meccanismo automatico di ripartizione che si attiverà quando il 'Paese di ingresso' abbia oltrepassato la sua capacità di accoglienza. Questo meccanismo correttivo, che permetterà ai Paesi più sotto pressione – come adesso Grecia e Italia – di ripartire il carico con i soci comunitari, sarà attivato in forma automatica nel caso del superamento del 150% della capacità di accoglienza, che sarà calcolata in funzione della popolazione e del Pil (ognuno con il 50% di peso).
 

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