Bergoglio ai giovani arrivati da tutto il Cile per salutarlo al santuario di Maipù

Se con le autorità si è rifatto al premio Nobel Pablo Neruda e con i nativi ha ricordato la poetessa e cantautrice popolare Violeta Parra, con i ragazzi, Papa Francesco cita 'La Ley', rock band molto amata in Sud America, per parlare dei rischi di allontanarsi dalla fede: "Quando rimaniamo senza la 'connessione' che dà vita ai nostri sogni, il cuore inizia a perdere forza, a restare anch'esso senza carica e, come dice quella canzone, 'il rumore intorno e la solitudine della città ci isolano da tutto. Il mondo che si capovolge cerca di immergermi in esso annegando le mie idee'". La Chiesa, dice Bergoglio ai giovani arrivati da tutto il Cile per salutarlo al santuario di Maipù, deve avere un volto giovane: si chiama "Santa madre Chiesa", non "Santa nonna chiesa!".

Racconta di quando un ragazzo gli disse di sentirsi perso senza il caricabatterie perché "fuori dal mondo". Ecco, "Senza connessione, senza la connessione con Gesù, finiamo per annegare le nostre idee, i nostri sogni, la nostra fede": "Mi preoccupa quando, perdendo il 'segnale', molti pensano di non avere niente da dare e rimangono come persi. Non pensare mai che non hai niente da dare o che non hai bisogno di nessuno. Mai". La "password" per affrontare la vita, afferma, va trovata nel Vangelo: "A scuola, all'università, per strada, a casa, cogli amici, al lavoro; davanti a quelli che fanno i bulli: 'Cosa farebbe Cristo al mio posto?'. Quando andate a ballare, quando fate sport o andate allo stadio: 'Cosa farebbe Cristo al mio posto?'".

Poi ricorda il discorso ai giovani di un altro cileno memorabile, il cardinale Raúl Silva Henríquez, instancabile difensore dei diritti umani negli anni di Pinochet: "Siate i giovani samaritani che non lasciano mai un uomo a terra lungo la strada. Siate i giovani cirenei che aiutano Cristo a portare la sua Croce e condividono la sofferenza dei fratelli".

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