Milano, 10 giu. (LaPresse) – Dopo la polemica sull’accoglienza per i migranti innescata dal governatore della Lombardia Roberto Maroni è arrivata la risposta del Comune di Milano. In una nota dell’istituzione meneghina in primis vengono ricordati i numeri: dal 18 ottobre 2013 ad oggi il Comune di Milano con Caritas, privato sociale, Protezione civile comunale e volontari ha assistito più di 64mila profughi (di cui 14mila bambini), in fuga da guerra e violenze, che hanno raggiunto Milano per poi ripartire, lasciando così l’Italia. Da inizio anno ne sono già transitati 10mila. Ogni notte nelle strutture messe a disposizione hanno trovato un posto letto anche 800 persone tra famiglie con bambini e adulti. Secondo il Comune si tratta di profughi giunti spontaneamente, senza alcun controllo o organizzazione da parte del ministero dell’Interno, mai conteggiati dal Viminale e dunque invisibili.

Molti di loro hanno avuto bisogno di cure mediche e, in alcuni casi, anche di ricoveri d’urgenza negli ospedali, ma nonostante ciò, continua il Comune, la richiesta più volte fatta a Regione Lombardia di attivare un presidio medico sanitario è stata finora sempre respinta.

“A fronte dell’incapacità del Governo di affrontare in modo significativo l’emergenza profughi creatasi in una città come la nostra dobbiamo fare tutti un salto di qualità sia nelle azioni sia nella proposte”, ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. “a tale proposito mi auguro che il presidente Maroni abbandoni i toni da stadio e aiuti concretamente di più la città di Milano”.

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