di Antonio Martelli

Torino, 21 dic. (LaPresse) – L’avventura di Sepp Blatter alla guida del calcio mondiale è finita, la scalata di Michel Platini quasi. Il Comitato Etico della Fifa ha infatti sospeso il presidente uscente dell’organo di governo del calcio mondiale e il numero 1 dell’Uefa per otto anni, colpevoli di corruzione. La commissione presieduta dal giudice tedesco Hans-Joachim Eckert ha giudicato “non convincente” la difesa sul pagamento di 2 milioni di euro circa effettuato dalla Fifa a favore di Platini nel 2011, poco prima delle elezioni presidenziali. Il Comitato ha inoltre multato Blatter di 50mila franchi svizzeri e Platini di 80mila. Un autentico terremoto, che di fatto tarpa le ali a Le Roi destinato ad essere l’erede del 79enne ex colonnello svizzero alla guida del calcio mondiale. Al vertice della Fifa dal 1998, l’ex colonnello svizzero era sempre uscito indenne da scandali e accuse di corruzione varie. L’inchiesta avviata dall’Fbi americana alla fine gli è stata fatale, tanto che Blatter aveva comunque già annunciato la sua intenzione di dimettersi prima delle elezioni presidenziali del prossimo febbraio.

I due hanno sempre negato ogni accusa, sostenendo che quei soldi erano un regolare pagamento per consulenze effettuate da Platini presso la Fifa fra il 1998 e il 2002. Anche dopo la sentenza odierna, Blatter e Platini si sono difesi annunciando che ricorreranno immediatamente al Tas di Losanna e sono pronti a rivolgersi anche alla giustizia civile se necessario. “Sono davvero dispiaciuto di essere considerato come un punching-ball. Sono triste per la Fifa e per tutto il mondo del calcio”, ha dichiarato Blatter nel corso di una conferenza stampa convocata per l’occasione a Zurigo. “Questo è uno Tsunami per la Fifa, la gente non capisce perchè il presidente debba essere sospeso. Questo ha prodotto danni alla Fifa, ma anche alla mia famiglia”, ha attaccato ancora Blatter. Nel difendere l’operato suo e di Platini, il numero 1 uscente della Fifa ha ribadito: “Non ho mai barato e comprato voti. Il presidente della Fifa può esere privato dalle sue funzioni solo dal Congresso. Pertanto io continuo ad essere il presidente”.

Platini ha invece commentato la sentenza attraverso un comunicato, in cui ha detto di essere “in pace con la mia coscienza”. “Questa decisione non mi sorprende. Il procedimento del Comitato Etico contro di me è una vera presa in giro. E’ stata orchestrata per infangare la mia reputazione”, ha aggiunto Platini. “Sono convinto che il mio destino è stato deciso prima dell’udienza del 18 dicembre e che questa decisione è solo una patetica manovra per nascondere la vera volontà di buttarmi fuori dal mondo del calcio”, ha concluso Le Roi.

Certo è che Platini non potrà candidarsi per la presidenza della Fifa, a meno di clamorosi ribaltoni da parte del Tas. “Tutti sappiamo che questo è solo il primo grado di giudizio, ce ne saranno altri due e la parola fine ci sarà solo dopo la pronuncia del Tas”, ha ricordato il vicepresidente della Uefa Giancarlo Abete da sempre molto vicino a Platini. La Uefa punterà a questo punto su Gianni Infantino, l’avversario più temibile sarà quasi certamente Salman Bin Ibrahim Al Khalifa, sceicco del Bahrain e presidente della Confederazione calcistica asiatica. “Bisogna capire se questo rapporto fra Europa, Asia e Sudamerica regga in termini di politica sportiva. Se regge, si potrebbe trovare una sintesi fra queste due candidature”, ha spiegato ancora l’ex numero 1 della Federcalcio che ha poi ammesso che quella odierna resta “una pagina triste” per il calcio mondiale.

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