Bufera sulla sottosegretaria accusata da M5S di aver esercitato indebite pressioni

Il premier Paolo Gentiloni blinda Maria Elena Boschi: "Ha chiarito le circostanze – dice rispondendo alle domande dei giornalisti a Bruxelles dove si trova per il vertice Ue sui migranti – e non mi permetto di dare giudizi sulla commissione. Mi auguro che le prossime settimane non siano dominate dai bisticci sulla banche. Penso che Maria Elena Boschi sia ricandidata dal Pd e mi auguro che abbia grande successo".

Ma dall'altra parte, ovviamente, la tempesta sulla sottosegretaria accusata di essersi interessata troppo da vicino e in modo istituzionalmente non corretto del caso Banca Etruria non si placa. Insiste Luigi Di Maio: "Il fatto che la ministra Boschi, che era ed è una parte importante del governo Renzi e del governo Gentiloni, si fosse premurata in quegli anni di andare dall'Unicredit, dal capo della Consob a parlare della banca nella quale c'era suo padre per me è una cosa deplorevole. E non è vero che non c'è conflitto di interesse, tanto è vero che non partecipa al consiglio dei ministri quando si prendono le decisioni.". Così Luigi Di Maio del M5S, parlando a Radio Anch'io su Radio1.

La deposizione di Consoli –  I dirigenti di Veneto Banca si recarono ad Arezzo nel 2014, per incontrare i manager di Banca Etruria. In quell'occasione, furono accolti a casa di Pier Luigi Boschi, dirigente di Etruria e padre di Maria Elena, ex ministra delle Riforme. La ministra, a quanto ricorda Consoli, a un certo punto passò. Lo ricorda Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca, oggi in commissione d'inchiesta a Palazzo San Macuto. Entrambi gli istituti di credito avevano ricevuto una lettera dalla Banca d'Italia per i problemi in cui versavano. La missiva di Bankitalia chiedeva ad entrambe di trovare un partner di "elevato standing", indicato poi in Banca Popola di Vicenza.

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