Evidenziate anomalie nella maggior parte delle 25 procedure analizzate

L'Autorità nazionale anticorruzione ha trasmesso alle Procure di Milano, Brescia e Venezia la delibera di chiusura dell'istruttoria su presunte irregolarità nelle gare finanziate con fondi Expo messi a disposizione dal Comune di Milano tra il 2010 e il 2015 per informatizzare l'attività del Tribunale di Milano. L'Anac ha evidenziato anomalie nella maggior parte delle 25 procedure analizzate del valore di circa 9 milioni. Le tre procure hanno già aperto dei fascicoli sulla vicenda. 

Per l'Anac, infatti, "il Comune di Milano, relativamente agli appalti affidati per l'infrastrutturazione informatica degli Uffici Giudiziari della Città di Milano con i fondi Expo 2015, ha effettuato un improprio ricorso alle procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando di gara" previsto dalla legge. Il dato emerge da un passaggio della delibera, inviata dall'autorità guidata da Raffaele Cantone alle Procure di Milano, Venezia e Brescia e alla Corte dei Conti.

"Nelle determinazioni di affidamento, infatti, è stata riscontrata una carenza di motivazione – si legge ancora – in ordine alla sussitenza dei presupposti" per i quali "il contratto possa essere affidato unicamente ad un operatore economico determinato". I contratti, per Anac, sono anche stati sottoscritti senza "un'indagine preliminare di mercato, volta ad attestare l'unicità e l'infungibilità del fornitore". Il Comune di Milano avrebbe anche utilizzato impropriamente le procedure di assegnazione delle gare. 

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