Londra (Regno Unito), 1 ott. (LaPresse/AP) – Eric Hobsbawm, uno dei più noti storici del 20esimo secolo, è morto al Royal Free Hospital di Londra dopo una lunga malattia. Lo riferisce la figlia Julia. Aveva 95 anni. Hobsbawm, di formazione marxista, ha influenzato generazioni di storici e pensatori politici. È morto nelle prime ore di stamattina e aveva una polmonite.

L’esperienza di studente negli anni ’30 in Germania rafforzò le sue posizioni di sinistra; nel 1936 lo storico entrò nel Partito comunista britannico e ne rimase membro per diversi decenni, nonostante la disillusione per la situazione in Unione sovietica. Nel 1962 pubblicò il primo dei tre volumi sul periodo definito da lui come il ‘lungo XIX secolo’, che va dal 1789 al 1914. In un volume successivo, ‘L’età degli estremi’, raccontò la storia del periodo successivo, fino al 1991. È noto anche per il suo saggio ‘Il secolo breve’ sul ventesimo secolo. Il suo ultimo libro, ‘Come cambiare il mondo’, fu pubblicato nel 2011.

“Stava combattendo contro la leucemia da diversi anni senza clamore e senza ostentarlo”, ha spiegato la figlia. “Fino alla fine ha continuato a fare quello che faceva di solito e accanto al suo letto c’erano cumuli di libri”, ha aggiunto. Julia Hobsbawm ha raccontato inoltre che la scorsa settimana aveva chiesto al padre quale consiglio voleva dare ai nipoti. “Mi ha detto che voleva che fossero curiosi. La curiosità è la dote più grande che una persona possa avere”, ha detto. Poi ha raccomandato tre libri: ‘Delitto e castigo’ di Fedor Dostoevskij, le poesie di Wystan Hugh Auden e infine il ‘Manifesto del partito comunista’. La figlia ha raccontato che Hobsbawm ha consigliato l’ultimo libro “con gli occhi che gli luccicavano”.

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