Ieri l'annuncio di Mosca che ha deciso di ritirare la firma dal trattato di adesione

Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha minacciato di abbandonare la Corte penale internazionale, dopo che ieri Mosca ha annunciato di ritirare la firma del trattato di adesione al tribunale. Ha definito la Cpi "inutile" perché non comprende le misure antidroga nel suo Paese, costate la vita a 4.700 persone uccise da polizia e gruppi di 'vigilanti' da quando è diventato presidente a giugno. La procuratrice della Cpi, Fatou Bensouda, a ottobre ha espresso "preoccupazione" per le esecuzioni dei narcotrafficanti e ha segnalato di vigilare sulla situazione.

I russi "si sono ritirati, io potrei fare lo stesso. Perché? Solo i Paesi piccoli come noi sono maltrattati", ha affermato Duterte, a Lima per il vertice Apec. Il filippino, che incontrerà Putin in Perù, ha anche dichiarato che sarebbe "il primo a unirsi" a un ipotetico nuovo ordine mondiale guidato da Cina e Russia.

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