L'esponente M5s risponde alle polemiche scatenate dagli scatti 'incriminati'

"Giro tutta l'Italia, sto nelle piazze in mezzo alla gente per portare avanti battaglie politiche per i diritti dei cittadini. Tra migliaia di persone c'è anche chi, in mala fede, tenta il colpaccio facendosi una foto con me per cercare di dimostrare chissà cosa. Come se farsi una foto con me cambiasse la natura dei fatti o delle persone". Su Facebook Luigi Di Maio risponde alle polemiche che lo hanno investito dopo che è stato fotografato in piazza insieme a esponenti della famiglia Tredicine, patron dei camion-bar a Roma, legata agli ambienti del Popolo delle libertà. Giordano Tredicine è finito ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su Mafia Capitale.

 

"Questo è successo durante la manifestazione che si è tenuta a piazza Montecitorio giovedì scorso contro la vergognosa direttiva Bolkestein, che mette a repentaglio le licenze di migliaia di piccoli commercianti ambulanti e contro cui il Movimento 5 Stelle si batte da sempre con il deputato Ivan Della Valle in prima linea. Due membri della famiglia Tredicine si sono fatti una foto con me mentre camminavo in mezzo a centinaia di manifestanti. Ma, anche se mi rubassero 100 foto, i Tredicine rimarrebbero sempre i Tredicine e la loro storia non cambierebbe: sappiamo bene chi sono e il sistema che rappresentano a Roma, come emerso da Mafia capitale", aggiunge.

"I piccoli ambulanti vanno difesi anche da questo sistema. Questi tentativi pretestuosi di associarmi a questo o a quello sono ridicoli. Se questi sono i mezzucci che vengono usati contro di noi, di qui al 4 dicembre aspettiamoci altri scoop fenomenali. Noi intanto continuiamo a lavorare su questioni serie come gli sprechi, i privilegi e una riforma costituzionale che è un attentato alla nostra democrazia", conclude Di Maio.

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