Il maxiemendamento è stato approvato oggi con 156 voti a favore
Il Senato ha approvato, con 156 voti a favore, il ddl di riforma del processo penale, dando l'ok al maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 2067, recante "modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena".
Nella seduta di ieri il governo aveva la questione di fiducia sull'approvazione di un maxiemendamento sostitutivo dell'intero ddl, che recepisce il testo licenziato dalla Commissione e alcuni emendamenti dei relatori. Ma come è strutturato il testo? Il provvedimento di compone di ben 40 articoli, suddivisi in cinque titoli. Nel Titolo I vengono apportate modifiche al codice penale: nel capo I, che detta norme in materia di estinzione del reato per condotte riparatorie, aumenta i limiti di pena per i delitti di scambio elettorale politico-mafioso, furto e rapina. Il capo II è nodale: modifica la disciplina della prescrizione, prevedendo una sospensione di un anno e sei mesi dopo la sentenza di condanna. Nel capo III è presente una delega al Governo per la riforma del regime di procedibilità per alcuni reati, per il riordino di alcuni settori del codice penale e per la revisione della disciplina del casellario giudiziale.
Il Titolo II reca invece modifiche al codice di procedura penale: infatti nel capo I sono previste modifiche in materia di incapacità dell'imputato di partecipare al processo e fissa un termine di tre mesi per la conclusione delle indagini preliminari; si prevedono modifiche in materia di riti speciali, udienza preliminare, istruzione dibattimentale e struttura della sentenza di merito, mentre il capo III riguarda la semplificazione delle impugnazioni.
Il Titolo III reca modifiche alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e alla normativa di organizzazione dell'ufficio del pubblico ministero.
Il Titolo IV, all'articolo 34, conferisce una delega al Governo "per la riforma del processo penale e dell'ordinamento penitenziario e, in materia di intercettazioni, fissa principi e criteri per garantire la riservatezza delle comunicazioni e per ridefinire le spese per intercettazioni", come spiegato anche nelle dichiarazioni di voto dalla senatrice Filippin.
Il Titolo V, infine, reca disposizioni finali, come la clausola di invarianza finanziaria ed entrata in vigore).
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