Il tecnico della nazionale ha firmato oggi l'accordo con il club inglese

 C.d.v.: come volevasi dimostrare, Antonio Conte è il nuovo allenatore del Chelsea. Contratto triennale con molti zero (20 milioni di euro, pare, centesimo più, centesimo meno), mission aziendale non facile (però neppure proibitiva) di riportare in alto i Blues dopo l'addio prematuro di José Mourinho e l'interregno di Guus Hiddink. L'attuale ct dell'Italia si è dichiarato smanioso di cominciare l'avventura in Premier, al punto da spingersi fino a una preconizzazione impegnativa, cioè "vincere più di quanto non abbia fatto alla Juventus". Giova ricordare che nei tre anni trascorsi sulla panchina bianconera, Conte ha conquistato altrettanti scudetti. Ecco perché la sfida lanciata all'Inghilterra e al mondo intero è piuttosto delicata, anche se Roman Abramovich non è proprio un taccagno e l'organico del Chelsea non è da buttare via. Insomma, si tratta di un challenge abbordabile.

Erano mesi che Conte frequentava Londra da diligentissimo studente di inglese. La padronanza della lingua per un tecnico che fa della comunicazione diretta (eufemismo) uno dei suoi punti di forza è fondamentale. Adesso ci si domanda come tradurrà l'agghiacciande di juventina memoria: spine-chilling? Boh. L'Italia, intesa non solo come Nazionale, probabilmente gli andava stretta, malgrado la Premier non sia proprio l'anticamera del paradiso e certe spigolature caratteriali andranno rigorosamente smussate.

Innanzitutto, i rapporti con i media dovranno essere oliati più di quanto il ct e il suo entourage non abbiano fatto in questi anni. I tabloid picchiano duro e nei confronti delle star non esiste alcun tipo di remora: se sono riusciti a mandare in tilt Mou conviene che Conte, dal carattere fumantino, si attrezzi con infusioni di tisane rilassanti. Tralasciando per il momento la grana scommessopoli – una sorta di spada di Damocle che pende sul capo dell'allenatore salentino: argomento sensibilissimo per la stampa britannica che ha scotennato per molto meno – è fondamentale capire qual sia l'obiettivo minimo fissato dal magnate russo: il titolo, la partecipazione alla Champions League, la conquista di altri trofei? Cambia parecchio, in effetti…

E' chiaro che Conte deve ricostruire un ambiente e delle convinzioni prim'ancora di buttarsi a capofitto sul campo, con i suoi schemi e il suo rigore tattico. Sembra che ad Abramovich abbia già presentato la lista della spesa: Bonucci e Cuadrado, più Pogba. Giusto per non smentirsi nemmeno Oltre Manica…

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