E' intervenuto in collegamento video dal carcere di Parma nell'ambito del maxiprocesso di 'Mafia capitale'

"L'appalto per il campo nomadi (fatto con Salvatore Buzzi ndr) è stata una delle cose più lecite che io abbia mai fatto. Semplicemente ho nascosto il fatto che quei soldi fossero miei". Lo ha detto Massimo Carminati nel corso dell'esame, in collegamento video dal carcere di Parma, nell'ambito del maxiprocesso di 'Mafia capitale', a Rebibbia. "Se non avessi avuto la richiesta di risarcimento della parte civile nel processo del furto al caveau, che mi chiedeva venti miliardi, mi sarei aperto la partita iva e avrei pagato le tasse – prosegue -. Non dico che non sia giusto, ma non potevo fare altrimenti". Per questo, quando si profilò la collaborazione con le cooperative di Salvatore Buzzi, "gli dissi: 'Se devo guadagnare qualcosa non posso farlo ufficialmente'".

"Al centro del lavoro di Buzzi c'era solo la cooperativa – aggiunge Carminati -. Io con lui ho lavorato solo per quello che gli interessava che era la cooperativa. Mi sono limitato ai suoi quattro cantieri con i quali lavoravo. Quando Buzzi aveva un successo per la cooperativa me lo raccontava perché era amico mio ma non era mio interesse di affari".

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