Nel nuovo disco undici brani icona reinterpretati in modo chic

Elegante, eterea, bellissima. Quando Carla Bruni e inizia a parlare è impossibile non stare ad ascoltare incantati. Sia quando parla della sua musica, e in particolare del nuovo lavoro 'French Touch', sia quando racconta di sé e della sua vita. La modella, cantante, ex premiere dame e chi più ne ha più ne metta, è di passaggio da Milano per raccontare il disco nel quale reinterpreta, in modo sempre chic, undici brani in inglese che sono ormai delle icone della musica con la produzione di David Foster. Si va da 'Miss you' dei Rolling Stones fino a 'Highway to hell' degli AC/DC. E forse è proprio questo il pezzo maggiormente stravolto e la cui scelta stupisce di più: "Mi è venuta in mente perché mio figlio è un metal fan e ascolta solo questo tipo di musica a un volume pazzesco. Ogni tanto lo obbligo a venire a un mio concerto e per lui la mia musica è come una ninna nanna. Poi dice che gli piace perché non vuole offendermi. L'ho fatto per far piacere a lui – rivela la cantautrice – ma ci è rimasto abbastanza male per la mia versione". Nessun timore nell'affrontare dei mostri sacri della musica? "Quando uno scrive canzoni e fa il cantautore, poi non le sacralizza più. La musica è una cosa abbastanza semplice. Non vedo mai l'aspetto mitico della canzone. Non voglio dire che mi sento una collega di questi assoluti genti, ma in fondo un po' sì".

Ma questa frase non nasconde una presunzione, anzi. E' la stessa Carlà a confessare di non avere "nessun particolare talento", ma di avere avuto "molta fortuna nella vita" e di essere riuscita ad "approfittarne al massimo". La stessa fortuna, anche nel non essere mai stata vittima di molestie: "Da giovane ero molto prudente. Poi può capitare, ma io di predatori non ne ho mai incontrati. Poteva accadere, ma ero paurosa e tenevo gli occhi aperti. Sentivo che ci sono uomini predatori, non solo uomini di potere. E' bene che questa storia sia venuta fuori, può dare la forza di denunciare", per questo lo scandalo è il "benvenuto". E a sua figlia Giulia, di soli sei anni, cosa dirà quando sarà più grande? "Di stare attenta, di non dare fiducia facilmente. Ma questo non sempre basta a proteggerci".

Quindi, per la moglie di Sarkozy, nessun problema neanche quando lavorava nella moda. Anzi, una certa "nostalgia di quel momento che è stato bellissimo". Ma sfilare non le manca affatto: "E' sconcertante farlo quando la pelle è un po' andata. Sfilare in mezzo alle bambine, proprio no. Noi eravamo donne, avevamo tra i 20 e i 30 anni. Oggi sono più giovani, adolescenti, e si sente. È sempre pericoloso iniziare a lavorare troppo giovani". Nella moda, la Bruni non ci vuole entrare neanche dalla porta sul retro: "Non sarei capace di fare una linea di abbigliamento, è un mestiere. Non possiamo essere tutti Gianni Versace. Io credo nei mestieri, mi sembra strano passare da una cosa all'altra. A me è successo con la moda e con la musica, ma con la moda ero alla fine della mia carriera e ho iniziato un'altra vita". Quindi, neanche un futuro al cinema o in tv? "La musica è il mio mestiere. Non mi sembra di essere una grande attrice, ma sono aperta a tutte le proposte".

Alla soglia dei 50 anni, che compirà il 23 dicembre prossimo, la ex top model è serena e se sulle critiche ricevute dalla nuova premiere dame sulla differenza d'età con il marito commenta che "l'amore non ha età", aggiunge ancora: "E' un po' come la gonna. Non è una questione d'età, ma di gambe". Non è quindi il traguardo quasi raggiunto a condizionarla, ma la sua vita familiare. Soprattutto nella gestione delle tournee: "Ci sarà una tappa italiana dopo la primavera. Avendo una bambina piccolina sto via solo 10-15 giorni. Quindi il tour non lo affronto come se fossi Bob Dylan, e magari lo fossi, che fa 300 date all'anno, un concerto ogni giorno. Io non ci riesco, mi viene l'ansia, la nostalgia. Non voglio lasciare questi due bambini che adoro (Giulia, nata dall'unione con Sarkozy, e Auerelien avuto da una precedente relazione, ndr), quindi faccio dei pezzettini. Sarà un tour più lungo e più allungato".

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