Nuovi attacchi al leader laburista dopo che già parte del partito lo ha sfiduciato

Nuovi guai per il leader laburista Jeremy Corbyn, accusato di aver fatto un paragone offensivo tra Israele e lo Stato islamico. Ha detto che gli ebrei "non sono responsabili delle azioni di Israele o del governo di Netanyahu più di quanto i nostro amici musulmani lo siano per quelle dello Stato islamico o di altre organizzazioni". Corbyn, già fortemente contestato dal partito, ha smentito di aver inteso paragonare lo Stato ebraico ai terroristi, ma la sua affermazione ha scatenato accese reazioni. Tra esse quella del capo rabbino Ephraim Mirvis, che ha detto che "i commenti, comunque fossero intesi, sono di per sé offensivi, e invece di ricostruire fiducia nella comunità ebraica sta probabilmente causando ancora maggiore preoccupazione". "Chiedo al partito laburista – ha sottolineato – di garantire che ci sia tolleranza zero nei confronti dell'antisemitismo".Tutto questo dopo che è stato presentato un rapporto interno al partito, che invita i membri a evitare metafore "su Hitler, i nazisti e l'olocausto".

LEGGI ANCHE 'Deputati laburisti sfiduciano Corbyn dopo Brexit'

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata