L'indice Ftse Mib chiude a 16.527,89 punti, in ribasso dell'1,15%

Piazza Affari chiude sotto la parità una seduta interlocutoria, principalmente per i titoli bancari. L'indice Ftse Mib termina le negoziazioni a 16.527,89 punti, in ribasso dell'1,15%, mantenendosi comunque al di sopra della resistenza psicologica dei 16.500 punti. Seduta da alti e bassi anche per le altre piazze europee, con il Cac40 di Parigi che chiude con un frazionale +0,09% e il Dax che perde lo 0,33%.

In Europa continua a tener banco il tema bancario; gli investitori infatti temono che il contagio della Brexit e la debolezza del sistema bancario di alcuni Paesi possano mettere in luce nuove falle negli organismi dell'Unione europea. Se da un lato ai problemi relativi ai crediti deteriorati per le banche italiane si aggiungono quelli già noti sull'esposizione in derivati di Deutsche Bank, dall'altro lato i principali leader europei sembrano voler raggiungere un accordo che salvaguardi il sistema bancario e l'Europa. Le confortanti parole di Angela Merkel di ieri hanno dato ossigeno ai titoli degli istituti del Belpaese, sebbene oggi abbiano prevalso le prese di profitto. Le vendite a Piazza Affari si sono concentrate sulle popolari, con Ubi Banca che ha fatto registrare la peggior performance. La banca bresciana ha chiuso a 2,64 euro dopo un ribasso del 6,03%. Cali anche per Banco Popolare, che perde il 6,64% a 2,22 euro, Banca Popolare dell'Emilia Romagna in ribasso del 5,01% a 3,22 euro e Bpm, che segna un -3,70% a 0,40 euro.

Discorso a parte meritano Unicredit e Monte dei Paschi. Per quanto riguarda l'istituto di piazza Gae Aulenti, il mercato ha dimostrato di apprezzare gli interventi volti a dismettere gli asset non core e puntare invece su quelli a maggior redditività. Nella seduta di ieri il titolo ha registrato un importante balzo, mentre oggi sono prevalse le prese di profitto: le negoziazioni si sono chiuse a 2 euro dopo una discesa del 3,81%. La banca senese ha invece terminato le contrattazioni come miglior titolo del listino, grazie a un balzo del +5,39% che ha portato il valore dei titoli a 0,32 euro. A dare il via agli acquisti è stata la notizia circolata in mattinata che vedrebbe vicino un intervento del fondo Atlante per acquistare un maxi-pacchetto di sofferenze di Mps attraverso una maxi-cartolarizzazione da 26,6 miliardi.

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