Il numero uno della Lega Dilettanti dopo l'investitura: "Io sono il nuovo, avanti fino in fondo per vincere"

Cosimo Sibilia prova ad allungare le mani sulla presidenza della Federcalcio, ancora priva di una guida dopo il flop mondiale della Nazionale e le dimissioni del ct Gian Piero Ventura e del presidente Carlo Tavecchio. Forte dell'unanimità con cui la 'sua' Lega Dilettanti l'ha candidato e del 34% di peso in seno al Consiglio Federale, il figlio del 'commendator' Antonio Sibilia storico presidente dell'Avellino negli anni '80' è allo stato attuale il logico favorito in vista delle elezioni federali che si terranno a Fiumicino il 29 gennaio.

A 24 ore dalla scadenza dei termini per presentare la candidatura, sono tre i soggetti che hanno già annunciato la loro discesa in campo: Damiano Tommasi, presidente AIC, Gabriele Gravina, presidente della Lega Pro e appunto Sibilia, numero 1 della LND. Nelle prossime ore, però, i candidati potrebbero diventare quattro con il presidente della Lazio Lotito che, presente anche lui oggi all'Assemblea dei Dilettanti, ha ribadito di avere "dalla sua" 12 club di Serie A pronti a candidarlo.

"Io mi reputo il nuovo perché sono qui da un anno, mentre altri sono qui da molto più tempo", ha detto Sibilia dopo l'investitura ricevuta dagli 86 delegati dell'LND presenti sui 90 possibili. "Al momento sono il favorito e andiamo avanti fino in fondo per vincere", ha aggiunto il vulcanico dirigente irpino. L'Assemblea andata in scena all'Hotel Holiday Inn di Roma ha registrato un autentico plebiscito per Sibilia, acclamato a gran voce dinanzi ad ospiti illustri come Tommasi, Lotito, gli ex presidenti federali Franco Carraro, Antonio Matarrese e Giancarlo Abete. E non a caso la giornata odierna è stata l'occasione per ulteriori confronti fra le parti per cercare di trovare una convergenza su un candidato forte in vista del 29. "Stiamo valutando e registrando varie convergenze, vedremo cosa accadrà", ha confermato lo stesso Sibilia.

Un invito all'unità era arrivato in precedenza proprio dagli interventi dei vari ospiti. "Più facile essere eletti che governare, fare uno sforzo di generosità per il bene del calcio, trovare una soluzione unitaria quindi mediata", ha detto Abete. "Il compito del mondo del calcio unito è far dimenticare ai tifosi la nostra assenza al Mondiale il prossimo giugno. Troviamo soluzioni alle criticità insieme, sono ottimista per natura", gli ha fatto eco Tommasi che con l'appoggio dell'Assoallenatori può già contare su un 20% di voti. Ospite anche la leggenda del Milan e della Nazionale Gianni Rivera, che nel suo intervento si è rivolto all'assemblea ma ha tutto il mondo del calcio italiano: "Mi auguro che riusciate a trovare un strada comune per tornare a parlare di calcio, a partire dal settore giovanile e dai dilettanti".

Sibilia ha ascoltato per poi subito mettere in chiaro le sue intenzioni. "Accolgo tutti gli autorevoli suggerimenti, rispettiamo tutti come Lega Dilettanti ma pretendiamo rispetto da tutti. La LND cerca il largo consenso. Serve una grande azione di responsabilità", ha dichiarato dal palco dell'Assemblea. "Farò il massimo per prendere i voti di tutte le componenti. Sono uno che sa aggregare e non dividere, cosa che non sa far qualcun altro. Credo sarà un vantaggio ai fini elettorali", ha dichiarato ancora Sibilia. "La LND c'è, è pronta a ricostruire lo storico rapporto con la Lega Serie A", ha concluso. In sostanza nessuna passo indietro, anzi.

In soldoni, chi vuole assurgere al trono di via Allegri deve fare i conti con quel 34% che porta in dote la Lega Dilettanti. Le prossime ore saranno decisive per capire soprattutto le reali intenzioni di Lotito, se ufficializzerà o meno la sua candidatura e se utilizzerà il presunto appoggio di cui dice di godere per creare un asse con gli altri candidati (difficile uno sia Tommasi però). "Lo scenario attuale fa venire la pelle d'oca e nessuno l'avrebbe auspicato alla vigilia", ha dichiarato Gravina, altro candidato forte con il suo 17% della Lega Pro, in riferimento alla possibile discesa in campo di Lotito. Ancora 24 ore e sapremo cosa deciderà di fare il patron della Lazio, autentica mina vagante verso la corsa alla presidenza della Figc.

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