Londra (Regno Unito), 14 apr. (LaPresse/EFE) – Dall’inizio del 2014, Boko Haram ha sequestrato in Nigeria almeno 2mila donne e ragazze. Lo rivela Amnesty International in un rapporto, nel giorno del primo anniversario del sequestro di 200 studentesse a Chibok, di cui non si hanno notizie. L’organizzazione solleva l’allarme per il “regno del terrore” imposto dai terroristi, che hanno ucciso più di 5.500 civili. Sulla base dei racconti di centinaia di testimoni, tra cui 28 donne e ragazze fuggite dalle mani dei militanti islamisti, Amnesty descrive i metodi brutali usati dal gruppo armato nel nordest della Nigeria. Il dossier si intitola ‘Il nostro lavoro è sparare, massacrare e uccidere: il regno del terrore di Boko Haram’.

I terroristi reclutano o uccidono sistematicamente i giovani, mentre rapiscono e stuprano le donne e le ragazze, riferisce Amnesty nel suo rapporto. Alcune sono obbligate a sposare i combattenti e a prendere parte ad attacchi contro la popolazione, talvolta attaccando i loro stessi villaggi d’origine. “Uomini e donne, bambini e bambine, cristiani e musulmani, sono stati assassinati, sequestrati o sfruttati nel regno del terrore che ha colpito milioni di persone”, dichiara Salil Shetty, segretario generale dell’organizzazione con base a Londra. Le studentesse di Chibok sono solo una piccola parte delle donne e ragazze che hanno subito la brutalità di Boko Haram, sottolinea.

L’organizzazione ha anche diffuso nuove immagini satellitari, in cui si vede la devastazione provocata dalle azioni dei militanti a Bama. Vi si può vedere che almeno 5.900 strutture, circa il 70% della località, sono state danneggiate o distrutte. Tra esse anche l’ospedale, distrutto mentre il gruppo .

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