La fotografia ddall'Osservatorio della comunità di recupero

Quattro milioni. Ecco il numero di italiani adulti (15-64 anni) che nel 2016 hanno consumato negli ultimi 12 mesi almeno un tipo di droga fra cannabis, cocaina, eroina, droghe sintetiche (ecstasy), nuove sostanze psicoattive (nps) o altro. Si tratta di uno su dieci, cioè il 10,9%. Le percentuali aumentano fra i giovani (15-34 anni): più di uno su cinque (22,5%) ha usato almeno una droga nell'ultimo anno e quasi uno su due (43%) nel corso della vita. È la fotografia scattata dall'Osservatorio di San Patrignano sugli ingressi relativi all'anno 2017 e diffusi alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta alla droga (martedì 26 giugno) e in occasione della celebrazione dell'anniversario dei 40 anni di attività della comunità. Ancora, salgono ulteriormente tra gli studenti: uno su quattro (25,9%), ovvero 640 mila ragazzi e ragazze, ha fatto uso di almeno una sostanza illegale nell'ultimo anno.

La mappa del consumo di stupefacenti. La droga più utilizzata da nove ragazzi su dieci è la cocaina, in aumento (usata da 463 persone rispetto alle 395 del 2015). Segue – anch'essa in crescita – la cannabis, assunta dall'87% (444 persone contro 385). Il 57% circa dei neo entrati ha fatto uso di eroina (293). Seguono ecstasy (270), ketamina (144), anfetamina (81) e allucinogeni (152). Da sottolineare quindi che il 43% dei neoentrati non ha mai fatto uso di eroina. Minore, ma comunque rilevante, l'uso di droghe sintetiche, con la ketamina e gli allucinogeni assunte, rispettivamente, dal 28 e 30% dei neo entrati.

In generale, dalla Relazione europea sulla droga 2018, tra le sostanze è la cannabis quella di gran lunga la più consumata sia dalla popolazione adulta (33,1% nella vita, 9,8% negli ultimi 12 mesi) sia da quella giovanile (42,5% e 20,7%) seguita, a grande distanza, dalla cocaina (6,8% nella vita e 1,9% nell'ultimo anno tra la popolazione adulta, 8,3% e 1,6% tra quella giovanile) e dall'eroina (1,9% e 0,6% tra gli adulti, 2,6% e 1,3% tra i giovani).

I numeri di San Patrignano. Salgono a 509 (+8,8% rispetto ai 468 del 2015) gli ingressi nella comunità (compresa la struttura di pre-accoglienza di San Patrignano a Botticella) per l'anno 2017: 85 ragazze (16,7%) e 424 ragazzi (83,3%). L'età media di ingresso è di 28 anni: 33 sono sotto i 18 anni di età, 144 tra 18 e 25 anni, 197 tra 36 e 44 anni, 40 oltre 45 anni. Da sottolineare, fra i minorenni, il sostanziale annullamento del divario tra maschi e femmine: 15 ragazze (fra cui 2 di 14 anni) e 18 ragazzi. Il primo contatto con le sostanze stupefacenti per 1 ragazzo su 2 il contatto è avvenuto entro i 14 anni. Sale a 18 anni di età il primo contatto con la cocaina (per 1 ragazzo su 2) e con l'eroina (per 1 su 4). Fra tutte le persone entrate a San Patrignano nel 2017, ancora, cinque lo hanno fatto per dipendenze diverse dalla droga: tre per alcolismo e due per ludopatia. Interessante, anche, vedere come l'uso di alcol sia patologico per quasi il 40% dei neo-ingressi, mentre il 39% pratica il binge drinking. Tra gli ingressi del 2017 a San Patrignano, fra i tossicodipendenti, il 90% del totale sono poliassuntori, hanno cioè provato più di una sostanza stupefacente.

"L'età di contatto con le sostanze stupefacenti si sta abbassando vertiginosamente – dichiara Antonio Tinelli, presidente della comunità San Patrignano -. Per questo motivo continueremo ad impegnarci per promuovere la prevenzione. Ogni anno, infatti, incontriamo attraverso i nostri ragazzi in percorso 50mila studenti di tutta Italia e raccontiamo loro cosa c'è dietro la droga e la difficoltà che si prova per uscirne, cercando di far crescere il loro pensiero critico e aumentare la loro percezione del rischio".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata